Didattica a distanza “Classroom Approfondito” – PRIMA PARTE

Organizzazione degli ambienti di apprendimento

(In questa sede diamo per acquisito il complesso aspetto della tutela dei dati personali e della privacy in particolare relativamente ai minori. A quest’argomento dedicheremo a breve un articolo)

La Didattica a Distanza viene realizzata,  il più delle volte, attraverso l’utilizzo dello strumento Registro Elettronico.  Per sua natura questa modalità risulta il più delle volte statica e macchinosa nel processo di Insegnamento/Apprendimento, a meno che non vi siano dei componenti aggiuntivi di terze parti di natura anch’essa commerciale che si avvalgano dell’utilizzo di spazi Cloud.

Premessa la necessità di una connessione e del fatto che il coinvolgimento degli alunni debba essere totale, oggi vi vorrei mostrare l’utilizzo approfondito di Classroom, configurato con il fine da una parte di stimolare la formazione dei docenti e dall’altra di facilitare, almeno in un primo momento, le azioni che gli alunni saranno chiamati a svolgere. Mi spiego meglio: l’applicazione Classroom facente parte delle Suite di Google può essere usata essenzialmente  in due modi diversi che però condizionano alla base la gestione degli spazi virtuali da parte degli amministratori nonché  l’immediatezza e l’accessibilità da parte di tutti. Intendo dire che la prima importante decisione da prendere in maniera univoca è se:

1 – CREARE UNO SPAZIO VIRTUALE PER OGNI MATERIA – Questa è la modalità normalmente utilizzata (per es. “Inglese 3 F”, “Matematica 3 F”, ecc…) ed anche quella molto più semplice …. una volta usata la modalità successiva.

VANTAGGI:  a) Ogni insegnante sarà amministratore unico del proprio spazio per materia senza dover render conto ad altri. b) Avrà accesso al suo calendario con i suoi eventi.

SVANTAGGI: a) L’alunno vedrà nella videata principale di Classroom TANTE CLASSI VIRTUALI QUANTE SONO LE MATERIE. b) Gli insegnanti non potranno vedere in uno spazio condiviso un calendario con su scritti tutti i compiti per la settimana corrente (sarebbe necessaria una condivisione esterna a Classroom).

2 – CREARE UNA CLASSE VIRTUALE UNICA (per es. “3F”) – Ogni docente del Consiglio di classe è amministratore dello spazio.

VANTAGGI:  a) Gli alunni vedranno UN’UNICA CLASSE VIRTUALE. b) Sia gli alunni che gli insegnanti potranno far riferimento all’unico calendario integrato dove saranno presenti tutte le attività  fissate per quella settimana e rendersi conto dell’impegno richiesto giorno per giorno. c) Le varie attività possono essere personalizzate o individualizzate per alunni con bisogni educativi speciali (BES) in maniera flessibile e in tempi relativamente brevi. d) La scelta di un unico spazio crea una relazione più forte e complessa tra docenti e insegnanti sul modello di una vera “Community”.

SVANTAGGI: a) Gli insegnanti saranno tutti amministratori dello stesso spazio “3 F” con responsabilità comuni

Una volta stabilito questo, dovranno essere fissate (almeno a livello di Consiglio di classe):

a. IL NUMERO MASSIMO SETTIMANALE DI IMPEGNI VIDEO (videolezioni) destinato per materia-per settimana.

b. LA QUANTITA’ E LA DURATA DI OGGETTI DI APPRENDIMENTO DESTINATI (Learning Objects per materia / per settimana) al fine di non caricare eccessivamente il grado d’impegno richiesto agli alunni. Bisogna in tal senso accordarsi su come strutturare e somministrare l’intervento educativo come singolo Oggetto di Apprendimento: Un oggetto unico più complesso in termini qualitativi e quantitativi (30 min. massimo) oppure lo stesso oggetto diviso in 3 interventi graduali e ridotti in termini di tempo e intensità (10 min ciascuno).

Ricordiamo infine che la flessibilità in termini di operatività di un tablet o di uno smartphone è diversa da quella di un portatile o di un fisso.

Noi ci concentreremo nella CREAZIONE DI UN’UNICA CLASSE dove, ricordiamo, tutti i docenti invitati del Consiglio di classe amministreranno “alla pari” questo spazio.

Sarà bene che l’amministratore iniziale imposti gli “Argomenti” uno per ogni materia chiamandoli appunto “MATEMATICA”, “STORIA”, “SCIENZE”, … ecc. e che i post assegnati ai singoli alunni debbano essere associati alle rispettive materie dagli insegnanti/amministratori delle rispettive discipline.

Come ultima cosa sarà opportuno (per non essere sommersi da notifiche di “compiti” attribuiti da tutti gli insegnanti e restituiti da tutti gli alunni!!!) bloccare le notifiche stesse dalla videata iniziale – menù in alto a sinistra – IMPOSTAZIONI // (disabilitare) RICEVI NOTIFICHE E-MAIL.

A seguire i video N. 1 (di 16) PREMESSA (lato docente)

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Edmodo piattaforma “Free and Open”

Edmodo è una Piattaforma Web Educativa usata da circa mezzo milione di studenti. È gratuita e tremendamente funzionale se utilizzata “a misura di contesto”: l’insegnante crea gruppi di lavoro o classi virtuali, cosa non da poco, senza bisogno che gli alunni possiedano un indirizzo e-mail. È necessario solo un codice d’ingresso generato dall’inferfaccia insegnante e una password.

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Si tratta di una risorsa meno impegnativa di Moodle o Docebo, piattaforme tradizionali di e-Learning destinate prevalentemente a un’istruzione superiore o universitaria. con Edmodo si può ottenere lo stesso effetto sperimentato con facebook, a cui assomiglia nella sua veste grafica. Edmodo, insieme a Schoolology e Fidenia  (portale italiano), è considerato una piattaforma “Social Learning”.

edmodo

Google Classroom costituisce una valida alternativa, ma rispetto a quest’ultimo Edmodo permette la formazione di classi/gruppi “per interesse” o progetti a classi aperte: ogni alunno può partecipare a più “ambienti virtuali” che funzionano in maniera completamente autonoma. In ognuno di essi è previsto uno sfondo personalizzato su cui condividere informazioni e molto altro. Il professore può configurare le diverse caratteristiche del gruppo, assegnare compiti, generare nuove discussioni e persino gestire i progressi attraverso un Registro. È possibile creare profili da insegnante (o esperto di progetto), alunno o genitore; ovviamente il ventaglio di funzioni a disposizione cambia in maniera significativa a seconda del tipo di account.

In primo piano il tutorial di Edmodo:

Si vedano in questi tutorial anche le caratteristiche di piattaforme simili come : Google Classroom, Fidenia e Schoolology

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Google Apps e Google Apps for Education

Google Apps: tutorial essenziale

Google fornisce una serie di “Web-based Application” (applicazioni che funzionano in Internet, senza bisogno di alcuna installazione!). Si chiamano Google Apps e per utilizzarle è necessario un account di posta elettronica che ognuno di noi potrà liberamente attivare con gmail.com (es: paolo.bianchi@gmail.com). Dopo l’accesso tramite password ci si ritrova in questa videata nella quale, in alto a destra, compare un’icona quadrata formata da 9 quadratini. Cliccandoci sopra, si aprono tutte le Google Apps compresa Gmail. Per accedere alla pagina principale di Gmail è anche possibile entrare nella Home page di Google.it e guardare in alto a destra, dove è posizionata la voce “Gmail”.

googleapps

Tra le Apps sopra accennate, riportiamo in rosso le più utilizzate, ma le più importanti in ambito educativo e che meritano una maggiore attenzione da parte nostra sono sicuramente: Goggle Docs e Google Classroom (quest’ultima verrà trattata in maniera più approfondita nella seconda parte di questo articolo):

  • Gmail: famoso servizio di posta elettronica
  • You Tube: per l’apertura di canali personali per la gestione dei propri video
  • Drive: spazio cloud di Google, equivalente ad una penna USB di 15Gb. Tutti i file da noi salvati sono protetti e gestiti con backup di salvataggio giornaliero
  • Calendar: calendario virtuale molto utile su spazi condivisi in Rete (per esempio in attività collaborative con la classe)
  • Hangout: per creare eventi-videochiamate in diretta  (ancora non molto utilizzato nella Didattica).
  • Blogger: per creare facilmente Blog di classe
  • Sites: utile per la strutturazione semplificata di siti web
  • Gruppi (di lavoro): spazio di condivisione utile come supporto in contesti di Didattica o di Formazione.
  • Moduli (Forms): per creare sondaggi, prove o test da utilizzare on-line. Per chi fosse interessato ad un valido approfondimento consiglio questa serie di videotutorial presenti su questa pagina di Orizzontescuola)
  • Documenti (Docs): molto importante sia per la Didattica sia come supporto alla stessa. Permette la creazione di documenti in Rete, il caricamento e archiviazione (Upload), la condivisione in lettura o anche in scrittura in tempo reale di un gruppo di alunni che sperimentino una ricerca a distanza, di una classe che realizzi un lavoro a coppie o a piccoli gruppi o di un Consiglio di Classe che debba strutturare un Piano Didattico Personalizzato in contemporanea o in un arco di tempo stabilito, ognuno lavorando nella propria abitazione. In Google Docs sono incorporati un editor di testo tipo word o write (Doc), un foglio tipo excel o calc (Sheets), presentazioni tipo Power Point o Impress (Slides). Il grandissimo vantaggio è che si potranno archiviare documenti, ma anche condividerli nella loro creazione senza preoccuparci del salvataggio in quanto ogni cosa è salvata nel momento in cui si scrive: non esiste il “file – salva con nome” né “il tipo di estensione” per il salvataggio (.doc, .odt, …). Alla fine, ultimato il lavoro, ogni documento potrà essere scaricato (Download) nei nostri computer con l’estensione preferita (.docx, .odt, .xls, .pdf, ….) e si potrà usare o stampare. Il documento creato resta archiviato nel nostro spazio Documenti di Drive. Guarda il Tutorial.

Altra cosa importante da dire è che tutte le Apps ci appartengono per così dire “allo stesso tempo”: una volta entrati in una di esse con le nostre credenziali (per esempio in Gmail o You Tube), esse si dimostrano perfettamente integrate e comunicanti tra loro.

Google Apps for Education

Quanto detto fino ad ora è fruibile da chiunque singolarmente, mentre per la parte commerciale esistono una serie di Apps aggiuntive a pagamento: “Google Apps for Work” e “Google Apps for Education”. Queste ultime vengono offerte alle scuole o alle associazioni senza finalità di lucro in maniera gratuita previa registrazione e costituiscono l’oggetto di trattazione dell’ultima parte di questo articolo.

Le Apps presenti in Google Apps for Education sono quelle rappresentate nell’immagine:

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Come si potrà notare si tratta delle stesse applicazioni fruibili dal singolo utente “arricchite” da:

  • le funzioni di Google Apps Unlimited che, oltre a quanto disponibile in Google Apps for Work, offrono funzioni di amministrazione e controllo su Drive e uno spazio di archiviazione illimitato  per tutti gli utenti e Google Vault (per la gestione di messaggi di posta e chat).
  • Google Classroom (la prima icona a destra nell’immagine sopra) che è la più importante e complessa del mondo Educational. Con Classroom gli insegnanti possono avere a disposizione un numero illimitato di spazi virtuali per ogni classe. Possono lavorare in compresenza con un collega o invitare un esperto esterno. Elaborano, inviano, raccolgono e correggono i compiti in tempo di reale. Ogni docente può aggiungere e condividere materiale utile alla classe come: video, documenti, compiti da assegnare. Questi ultimi possono essere svolti dagli alunni anche utilizzando le Apps di cui abbiamo già parlato (Google Docs) o caricando i file dall’esterno. L’insegnante potrà apportare commenti/correzioni personalizzate rispetto al compito ricevuto ed accettare o negare interventi da parte degli alunni. Riportiamo alcuni videotutorial che credo possano chiarire le potenzialità di questo strumento. Gli esempi sotto sono reali e riferiti ad una scuola superiore di secondo grado.

Come ultima cosa, credo sia utile fare una considerazione importante: se la scuola dovesse già possedere spazi virtuali in Rete per la creazione di classi virtuali o FAD come quelli concessi “gratuitamente” da aziende fornitrici di servizi relativi al Registro Elettronico, l’opportunità Google Apps for Education costituirebbe una sorta di doppione e magari converrebbe il semplice utilizzo gratuito delle Apps in ambito strettamente didattico: in questo modo la scuola eviterebbe la Registrazione e tutto ciò che questa potrebbe eventualmente comportare. Per contro, l’utilizzo di Google Classroom è, rispetto ai servizi commerciali sopra descritti, un’opportunità estremamente sicura, ma soprattutto estremamente funzionale e affidabile in quanto i servizi di posta, arhiviazione e quant’altro sono completamente integrati. Non dimentichiamo che la forza di queste applicazioni “Web-based” risiede in un progetto Open Source commercializzato da Google che, per ogni nuova Apps in uscita, fornisce agli sviluppatori di tutto il mondo il proprio kit SDK (Software Development Kit).

Tra le Apps in uscita all’interno del pacchetto Educational segnaliamo Google Cast for Education che permetterà durante le attività di Didattica Digitale in classe (ognuno con il proprio dispositivo personale: BYOD – Bring Your Own Device), la proiezione e condivisione dei display degli alunni sul sistema di videoproiezione, TV o LIM.

Le Google Apps sono perfettamente funzionanti su tablet e smartphone e sono scaricabili dal Google Play Store.

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Le piattaforme E_learning per la Scuola

PIATTAFORME E-LEARNING E WEB-BASED SCHOOLS

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Nel panorama educativo della riforma digitale nella Scuola italiana, sembra sempre più impellente l’esigenza di dotarsi di piattaforme didattiche utili al processo educativo, alla formazione degli insegnanti organizzati in una Community e alla creazione di Repository contenenti Learning Objects e “Buone Pratiche”. Una “Buona pratica”, nell’ambito della Didattica Digitale, potrebbe essere caratterizzata dalla presenza di due/tre discriminanti:

  1. il grado di coinvolgimento e partecipazione all’interno di una classe dove sono presenti i diversi bisogni educativi;
  2. l’impiego di una metodologia di insegnamento che incoraggi la partecipazione cooperativa, collaborativa e inclusiva (Didattica Attiva);
  3. l’uso di Learning Objects o strumenti che, laddove non provengano da opportunità dal Web o portali Web-based (come nel caso di code.org  per il “Coding”), dovranno essere il più possibile portabili, tracciabili e modificabili a seconda dei bisogni educativi (Open Philosophy e Open Data). La loro creazione, catalogazione, grado di accessibilità, possibile modifica e fruizione non potrà prescindere in assoluto dall’impiego di software Open-Source: applicativi Freeware e Open Source come ExeLearning, Xerte, Scenari o altri prodotti freeware e commerciali permettono infatti:
  • il salvataggio come Scorm (specifica per l’interazione con i sistemi di fruizione e valutazione integrata in piattaforme come Moodle o Docebo);
  • la catalogazione grazie all’utilizzo dei metadati (l’equivalente dell’etichetta di un libro di una biblioteca);
  • il riutilizzo in contesti spaziali e temporali diversi;
  • la facile modifica e adattabilità ai diversi Bisogni Educativi grazie ai file sorgente.

Tra le più importanti piattaforme di E-learning segnaliamo:

  • Moodle (Free e Open Source Learning Managemant System – LMS). Con una Community veramente importante che supporta uno sviluppo sempre puntuale della piattaforma.

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  • DoceboLMS (piattaforma commerciale con tecnologia Cloud, è orientata ad un bacino di utenza più ampio e che comprende e soddisfa pretese di tipo aziendale).
  • E poi ancora progetti minori ma sempre importanti come Claroline (piattaforma free e Open con una Community seconda solo a Moodle), Dokeos, Chamilo, Atutor, eFront, Ilias e molte altre.
  • Da tenere seriamente in considerazione anche le piattaforme che potremmo definire di tipo Social-Learning o School On-line: Edmodo, Google Classroom, Schoolology e Fidenia.

CRITICITÀ GENERALI

Al fine di consentire ad ogni scuola di fare la scelta migliore nell’impiego di una o più piattaforme di questo tipo cercheremo di evidenziare alcuni aspetti critici:

  1. Anche se sono in essere azioni di supporto alle scuole, resta ad oggi evidente l’inadeguatezza delle infrastrutture di Rete con bande di trasmissione ancora non all’altezza di attività E-learning e Web-based Teaching.
  2. Il quadro di intervento ministeriale sembra troppo generico nel panorama specialistico delle piattaforme CMS, LMS e LCMS.
  3. Mancano linee guida da seguire, standard da utilizzare, regole che fissino il significato condiviso di termini come “Buone Pratiche”, “Learning Object”, “Compiti di Realtà” o simili.
  4. Si lamenta la mancanza di una piattaforma di riferimento nazionale pronta ad accogliere prodotti creati secondo una filosofia Open Source, utilizzati e valutati dagli insegnanti stessi (siti come “Scuola Valore” e “Impara Digitale” hanno le caratteristiche di una bacheca e non credo rispondano appieno alle esigenze sopra mostrate).
  5. Non esiste una strategia di creazione di una Community. Di norma una Community si incontra su piattaforme strutturate e gestite da Amministratori con ruoli ben definiti, fissa regole nella strutturazione, trattazione, condivisione, sviluppo e utilizzo di strumenti, in questo caso didattici o funzionali alla Didattica. Le regole di cui sopra credo debbano guidare l’Amministratore alle scelta degli spazi virtuali da condividere, orientare tutti gli attori verso l’utilizzo di software Open Source secondo la filosofia Open Data (Moodle.org, WordPress.org, ecc. …), alimentare gli interventi e determinare le strutture di rating deputate alla scelta degli Oggetti Didattici: Learning Objects, Compiti di Realtà e Buone Pratiche.

PROBLEMATICHE E POSSIBILI LINEE D’AZIONE

A livello centrale

  • Problematica N. 1: strutturare un ambiente virtuale in modalità LMS per la Formazione a livello ministeriale, con eventuali sezioni regionali in cui prevedere forum con tematiche didattiche, tecniche e altro. Non dovranno mancare gli spazi informativi, ma sarà compito dei vari amministratori-moderatori mantenere una certa coerenza nell’uso delle varie sezioni. Possibile soluzione:  sarebbe indicato l’uso di Moodle, ma la scelta potrebbe essere commerciale, considerando le necessità di banda di connessione, gli spazi di archiviazione e database di una certa importanza e l’impegno non indifferente da parte degli Amministratori.
  • Problematica N. 2: strutturare Repository ministeriali per la Formazione a Distanza (FAD) e Repository dove riporre Oggetti Didattici (L.O. – Learning Objects) e Compiti di Realtà (AT – Authentic Tasks). Possibile soluzione: Moodle non è un Repository, ma consente la gestione di Repository e l’importazione di contenuti grazie ai numerosi plugin. L’impiego proficuo di “Oggetti” e “Compiti” da Repository potrà essere espresso tramite un sistema di rating in una sezione del portale che raccolga gli input dalle strutture periferiche.

A livello locale per ogni singola scuola

  • Problematica N. 3: strutturare un ambiente virtuale (in modalità LMS) per la Formazione in cui si potrà prevedere un Forum con tematiche  didattiche, tecniche o altro e uno spazio social per aspetti informativi e organizzativi. Possibile soluzione: privilegiare Docebo o Moodle per il taglio specifico di piattaforma E-learning.
  • Problematica N. 4: strutturare un Repository (in modalità LMS) dove archiviare Learning Objects o “Buone Pratiche” da utilizzare in classe e da valutare nel forum al fine di inserirli nel circuito di rating nazionale. A parte gli strumenti dal Web, per questi oggetti didattici è auspicabile il salvataggio e la distribuzione come file sorgente di “Pubblico Dominio”, nel caso sia necessaria un adattamento funzionale o un salvataggio come SCORM 1.2/2004, Web Page, ePub3 o altro (ricordiamo che il pacchetto SCORM viene utilizzato nel sistema integrato di verifica-valutazione di Moodle e di altre piattaforme commerciali, mentre la specifica Tin-Can xApi per dispositivi mobili non è nativa in Moodle). Per la creazione di Learning Objects  segnaliamo gli applicativi Open Source di cui sopra: ExeLearning, Xerte, Scenari e altri strumenti freeware- commerciali. Possibile soluzione: privilegiare Docebo (a pagamento) o Moodle per il taglio specifico di piattaforma E-learning LMS.
  • Problematica N. 5: favorire la creazioni di ambienti virtuali utili alla Didattica Attiva. Possibile soluzione: si potrà scegliere tra le diverse opportunità tenendo presente che:

Moodle – È una piattaforma non commerciale ed è installabile su un qualsiasi server di un provider acquistato o di nostra proprietà. È completamente free, open source e ci tutela dal possesso altrui di qualsiasi dato presente in essa. A tal proposito ci sono aziende che commercializzano Registri Elettronici per le scuole che integrano “gratuitamente” Moodle. In questo caso l’esperienza dell’Amministratore scolastico e la sua capacità di collaborazione con l’azienda sono fondamentali per rendere questo spazio agile e funzionale. Dimenticavo di dire che negli store si può scaricare l’App per Android e iOS.

Edmodo È uno strumento sicuramente più dinamico. Assomiglia a Fidenia e per certi versi a Google Classroom.

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Nasce da un progetto Open Source ed ha un accattivante fascino “social”; è gratuito anche se esistono possibilità di servizi di interfacciamento con applicazioni web-based esterne a pagamento. È integrato con le Google App Drive e Docs e permette di organizzare Classi virtuali o Gruppi di lavoro. Consente varie tipologie di accessi: oltre ad alunni e insegnanti sono ammessi esperti esterni o genitori. Cosa da non trascurare non richiede obbligatoriamente un account di posta personale per i ragazzi, ma solo un codice di partecipazione generato dalla piattaforme efornito dal docente. Disponibile l’App per dispositivi mobili.

Google Classroom – Anche questo nasce da un progetto Open Source commercializzato da Google ed è fornito gratuitamente a scuole e istituti senza finalità di lucro che lo richiedano attraverso un form di registrazione. Possiede molte delle caratteristiche di Edmodo, ma non ha l’aspetto “Social” di quello. In compenso è integrato con Google Plus e con tutte le sue Apps: si pensi che oltre a quelle più conosciute come Docs, Drive, Gmail e You Tube è prossima all’uscita Google Cast che permette la condivisione a video (lavagna LIM, videoproiettore) di tutto ciò che gli alunni stanno facendo con il proprio dispositivo in classe, provenendo però da una rete propria (il Bring Your Own Device – BYOD senza il sovraccarico della rete scolastica). Insomma Google è “tutto in uno” e potenzialmente non ha concorrenti in questo settore. A differenza di Edmodo è necessaria la creazione di un account gmail per ogni studente che volesse ricevere notifiche. Per i dispositivi mobili esiste la App GoogleClassroom per iOS, Android e ChromeOS scaricabile dai rispettivi Store.

SCELTA DELLA PIATTAFORMA

Dopo la presente analisi di cui mi scuso per la complessità e per aver dato molte cose come scontate, credo che la scelta di ogni istituto scolastico si potrà indirizzare verso l’una o l’altra possibilità o magari verso una doppia piattaforma secondo le due tipologie dominanti: una che favorisca la Formazione e l’apprendimento asincrono (Moodle o Docebo), l’altra per la creazione di classi virtuali e la partecipazione attiva degli alunni (Edmodo, Google Classroom, Scholology, Fidenia).

L’unica regola da tenere presente è quella di non creare servizi ridondanti o che si sovrappongano, complicando le situazioni e disperdendo molte delle energie unane disponibili.

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